Lessico famigliare
Lessico famigliare è il racconto semplice e spontaneo di una madre
che affonda le proprie radici nel terreno dissodato della sua famiglia: è un racconto silenzioso,fatto di gesti di bambini che crescono come gli asparagi selvatici,di geografie,di stagioni,di memoria incessante e ricerche senza fine.
E’ un canto d’amore.
Chi racconta è dunque donna e madre:si perde e si ritrova tra nuvole di desideri,fabbrica ricordi con devota perseveranza,custodisce dentro ampolle di vetro trasparente il mistero insondabile dei figli e tiene aperto per loro un orizzonte di mondo.
Figlia mia
Mi perdo a guardarti .
Ti nomino a poco a poco.
Tra gli spazi bianchi e le ombre scure
disegno i merletti mutabili
della tua bellezza.
La ferita
Giacomo è un adolescente.
La sua ferita è un raggio della notte.
D'estate le cicale
Ho sempre amato le cicale,fin da quando ero bambina:le sentivo cantare ovunque d’estate,a volte sembravano molto vicine,tuttavia non riuscivo mai a vederle.
Queste fotografie raccontano la storia calda e luminosa dei giochi estivi,dell’apertura della casa alle scorribande di bambini che sfidano con le loro voci il frinire delle cicale.
Osservando l’esuberanza immaginaria dei miei figli esploro la mia infanzia.
La fotografia è il gesto immediato e naturale che mi consente di aprire pertugi e squarci di consapevolezza .
Cecilia è dappertutto
Una città invisibile di Italo Calvino si chiama Cecilia:è una città continua.
" I luoghi si sono mescolati,disse il capraio,Cecilia è dappertutto"
Mia nonna si chiama Cecilia.
Il suo amore gentile e generoso si è infilato con pazienza in tutte le pieghe della vita,cercando di lasciare impronte leggere e un'eredità di ricordi e sentimenti preziosa.
Vuoto d'aprire
Vuoto da aprire è la storia di un viaggio:tre bambini esuberanti dentro un piccolo camper,un padre al volante,una mamma fotografa. I miei ricordi sparsi ,come passi destinati a perdersi,sono in bell’ordine allineati.